«La libertà di narrazione, sembra, in Occidente, non avere più limiti, se non forse quelli posti dalla democrazia stessa. Un racconto che in tutta serietà esaltasse il razzismo o auspicasse i campi di concentramento, avrebbe anche da noi vita difficile.» (W. Siti, Il romanzo sotto accusa, in AA.VV., Il romanzo. I. La cultura del romanzo, Einaudi, Torino 2001, p. 154.)
Questo è appunto il libro che deve venire.