La figura del sacerdote, così come viene composta nella prima dissertazione della Genealogia della morale, riprende e completa la figura di Socrate composta all’epoca della Nascita della tragedia. Il bersaglio di Nietzsche non è l’ebreo, come nel caso degli antisemiti da lui tanto detestati, ma ciò che gli Ebrei hanno rappresentato in un arco di tempo storico, e soprattutto l’importanza che essi hanno avuto nella formazione della modernità, da Nietzsche tanto detestata. Quindi il bersaglio di Nietzsche è ciò che di autenticamente razziale c’è nell’ebreo. «I due valori antitetici, “buono e cattivo”, “buono e malvagio” hanno sostenuto sulla terra una terribile lotta durata millenni; […] Il simbolo di questa lotta, espresso in caratteri che sono restati sino a oggi leggibili al di sopra di tutta la storia degli uomini è “Roma contro Giudea, Giudea contro Roma”; – non c’è stato fino a oggi alcun avvenimento più grande di questa lotta, di questa posizione del problema; di questa contraddizione pervasa d’inimicizia mortale. Roma sentì nell’ebreo qualcosa come la contronatura stessa, per così dire il suo monstrum antipodico; in Roma si considerava l’ebreo “un provato colpevole di odio contro l’intero genere umano: a buon diritto, in quanto si ha un diritto di ricollegare la salvezza e l’avvenire del genere umano all’assoluta supremazia dei valori aristocratici, dei valori romani.». Nietzsche abbozza subito dopo uno schema di questa lotta: col Rinascimento tende a prevalere Roma, ma con Lutero si ha il trionfo di Giudea; con la Rivoluzione francese trionfa ancora Giudea e con Napoleone trionfa Roma.
Ora si può dire: “Roma è Giudea”; ora si può dire: Roma e Giudea sono il meticciato. Poiché il nemico che si faceva avanti, nella lotta intravista da Nietzsche, era il meticciato. Meticciato che è Roma. Se Nietzsche vedeva negli Ebrei la razza pura, Roma rappresentava proprio il trionfo del meticciato, che si stava avventando sull’Europa con tutta la sua potenza. Il meticciato è ciò che avvelena l’Europa.
Ora si può dire che lo scontro che Nietzsche ha soltanto intravisto non è tra Roma e Giudea, ma tra razza nordica europea e meticciato.
Gli eredi naturali di Roma, della Roma meticcia, come dimostra il Rinascimento, sono gli Italiani.
F. Nietzsche, Genealogia della morale, in F. Nietzsche, Opere VI/2, Adelphi, Milano 1976, p. 250.