Donatella Di Cesare, Heidegger e gli ebrei (Bollati Boringhieri, Torino 2014), imposta bene la questione dell’antisemitismo in Nietzsche.
Ma gli Ebrei non hanno fatto tutto da soli. Al loro fianco hanno sempre trovato gli Italiani. Sbagliata l’impostazione di Nietzsche: “Giudea contro Roma”. È la civiltà germanica a contrapporsi all’insieme che comprende Giudea, Roma, Italia. E giustamente Lutero combatteva gli Italiani in quanto sede della menzogna papale.
Il progetto filosofico di Derrida è il segno di una sradicatezza. Tutta la decostruzione della metafisica, come intesa da Derrida, segna un capovolgimento del progetto di Heidegger. Con Heidegger una civiltà veniva messa a nudo. Non c’era soltanto il progetto di una nuova fondazione, vale a dire di un nuovo inizio della filosofia grazie a un rinnovato radicamento razziale, ma la possibilità di intendere la filosofia precedente come progetto razziale che ha sempre negato la propria origine di razza. In questo atteggiamento Heidegger continuava Nietzsche. Con Derrida tutto questo intreccio di possibilità si interrompe.
In Heidegger e gli ebrei Donatella Di Cesare delimita il contorno del progetto seguendolo da Nietzsche a Heidegger, passando attraverso Hitler.
Il progetto filosofico di Derrida è un progetto votato alla sradicatezza, cioè alla ripresentazione del progetto della decostruzione della metafisica inaugurato da Heidegger sotto il segno dell’assenza dell’appartenenza al suolo, del radicamento a un suolo d’origine. Progetto che in Heidegger prevedeva un nuovo inizio della filosofia a partire dalla civiltà germanica come modo di pensiero che autenticamente abita una terra, e uno smascheramento del precedente inizio della filosofia, appena tramontato, cioè della filosofia giudaico-romana, come metodo di pensiero che fraudolentemente nasconde la propria origine sulla terra.
Purtroppo, nemmeno Heidegger andava sino in fondo, cioè in fondo al primo inizio; in fondo alla Grecia.
L’Europa ha bisogno di un nuovo antisemitismo. Di un antisemitismo rifatto da cima a fondo. Tale da comprendere Giudea e Roma, Ebrei e Italiani.
La filosofia di Derrida spoglia la filosofia di Heidegger del richiamo alla terra. Si configura come un richiamo alla deterritorializzazione. Heidegger e gli ebrei di Donatella di Cesare identifica il richiamo alla terra presente nella filosofia di Heidegger. Che passa inevitabilmente attraverso l’antisemitismo. L’Europa ha adesso bisogno di un diverso e più completo antisemitismo. Questo perché l’Europa o sarà antisemita o non sarà.
O l’Europa sarà antisemita o non sarà. Rivolgersi verso ciò che è antisemita è per l’Europa ritrovare il proprio cuore. Antisemitismo, cuore d’Europa. Rivolgersi a questo vuole dire fare i conti con il dio semita che dal Medioevo abita l’Europa con l’inganno, come un clandestino; vuole dire fare i conti con le razze che hanno facilitato e permesso l’ingresso in Europa del dio semita: Greci e Romani prima, Italiani dopo.