I morti da poco tempo hanno nei sogni uno speciale pallore di morte, che li rivela in modo particolare. Non parlano, stanno in disparte, fanno finta di niente. Non potendo fare a meno di ignorarli, li si tratta come persone appena tornate da un viaggio. Ma se, facendo finta di niente, li si osserva un poco, si scopre che qualcosa li ha resi diversi: sono più piccoli, più discreti, non vogliono attirare l’attenzione con il loro improvviso ritorno. Sempre sbirciandoli di nascosto, appunto per non inquietarli, non si può non fare l’errore di pensare che – di nuovo – non rimanga loro più tanto da vivere.
I morti sono come la voce di una razza appena dimenticata, della quale essi non hanno mai fatto parte; che però, in un soffio, vogliono dire a chi è sopravvissuto “vai avanti così”. Hanno lo sguardo passato di ciò che è postumo, ma con tenacia aspettano chi pure incitano ad andare avanti.