La cultura ufficiale è adesso un po’ meno ufficiale e noi ci siamo tolti un peso dallo stomaco.
Con la sua narrativa, Umberto Eco è diventato il Borges dei poveracci. Per fortuna di ciò che è sano, questa narrativa non ha innalzato il livello culturale dei poveracci, ma nemmeno ha abbassato il livello di Borges.
Umberto Eco rappresenta in pieno la dannosità di tutto ciò che è italiano nei confronti della cultura internazionale. Grazie ai suoi libri, Umberto Eco ha potuto diffondere a livello mondiale quella furbizia, quel servilismo, quella cialtroneria che hanno sempre contraddistinto ciò che è italiano. Ha potuto trasformare nequizie “nazionali” in qualcosa in cui tutto il mondo ha potuto riconoscersi come segno dei tempi della globalizzazione. È la stessa cosa che Nietzsche riconosceva nei confronti di ciò che è ebraico. E quella stessa cosa non stupisce poi più di tanto: ciò che puzza può puzzare in mille modi differenti, ma al naso darà sempre fastidio.
Umberto Eco “spirito libero”? Un italiano è servile anche quando non è servile, così come è ladro anche quando non ruba.