Credo in una prossima, inevitabile e lunga era di barbarie nuove, di libertà e libera sfrenata fantasia. Una contaminazione fra giustizia e sopraffazione la caratterizzerà. Compito dell’uomo sarà sempre quello di essere testimone della bellezza del mondo e di ringraziare Dio per la bellezza del mondo. La poesia e la filosofia saranno sempre gli strumenti attraverso i quali l’uomo ringrazierà Dio per la bellezza del mondo. Ma esse non consisteranno altro che in un tessuto fitto di bestemmie e di irrisione del divino. Sarà l’epoca in cui ci si avvierà a pensare in un modo nuovo. Una cosa sarà due cose e una qualità sarà l’intero opposto di se stessa. I filosofi si meraviglieranno di come sia stato possibile elaborare tante diverse teorie del pensiero a partire da una cosa tanto astrusa quanto ciò che veniva chiamato il principio del terzo escluso. Nella vita quotidiana le vittime di questa nuova era saranno innumerevoli, ma cadranno in nome di un impulso al gioco e alla spensieratezza che avrà molto, in quanto a essere nel mondo, dell’innocenza del bambino. Nessun monumento le richiamerà mai. Non ci sarà nessun giorno della memoria. La storia sarà tutt’uno con l’arte di dimenticare.