Bisogna accorgersi una volta per tutte che, ai giorni nostri, negli ambienti culturali dell’Occidente, lo scandalo non può essere più rappresentato in nessun modo dal sesso, ma dalla difesa della possibilità del genocidio. E soprattutto: della sua necessità. Vale a dire: dalla difesa della possibilità di un prossimo incombente necessario genocidio. È questo che la nostra epoca non può accettare in nessun modo: la giustificazione – da una punto di vista perfettamente razionale – della necessità del genocidio.
La nostra epoca deve essere inseguita nei vicoli ciechi delle sue disperse e molteplici periferie virtuali, là dove pensa di non trovare mai nessuno in agguato.