La brutta musica di Šostakovič può essere paragonata, in qualche modo, a quella di Rossini. Infatti anch’essa, per ricordare la bella definizione contenuta nell’Estetica di Hegel, è un “puro solletico per l’orecchio”.
Šostakovič può essere visto come un “Rossini cupo”, un mestierante stupratore della musica così come, molto tempo prima di lui, lo era stato Rossini, ma con l’aggiunta della cupezza tipica, gravida di futuro, del meticcio slavo; laddove Rossini non faceva altro che manifestare, nella sua maledetta musica, tutta la predisposizione del pagliaccio e del truffatore che costituiscono l’essenza del meticcio mediterraneo.
(Ma poi, che altro può essere “un meticcio che fa musica” se non uno stupratore della musica?)