«Bisogna insomma rovesciare la frase di Adorno: “come è possibile la poesia dopo Auschwitz?”, e intravedere la nuova poesia che nascerà dalla ricostruzione di Auschwitz. E anche la nuova epica. Il teatro no. Quello non tornerà più.»
Categoria: Ideologia
Il sogno di una cosa
Nell’epoca del completo dominio di tutte le risorse della terra, e quindi del completo dominio della Terra stessa, il “tabù del genocidio” dovrebbe essere avvertito come qualcosa di antiquato e di imbarazzante, tale da suonare solo come un fossile della (più o meno in via di conclusione) epoca cristiana. L’uomo dovrebbe così ora solo accorgersi – ora più che mai, perché ora o mai più – di avere il sogno di una cosa.
Identità: Pubblicità Progresso
Nome: Italo
Cognome: Di Merda
Lingua: Italiano di merda
Nazionalità: Italiano di merda
Razza: Meticcio italiano di merda
Luogo di nascita: Italia di merda
Residenza: Italia di merda
Professione: Italiano di merda
Stato civile: Italiano di merda
Segni particolari: Italiano di merda
Un italiano di merda ruba anche quando non ruba! Non permettere che un italiano di merda rubi in Europa!
Una volta di più!
Sulle Fosse Ardeatine
Ci cago sopra
Una volta di più!
Sull’Unità d’Italia
Ci cago sopra
Una volta di più!
Sul Tricolore
Ci cago sopra
Una volta di più!
Su tutto ciò che è italiano
Ci cago sopra
2014 volte di più!
Innocenza
Non è la prima volta che lo dico: bisogna rileggere Mein Kampf con questa avvertenza: in tutti i passaggi in cui il testo dice “Ebrei”, bisogna sostituire: “Italiani”. Bisogna infatti avere chiaro che gli Italiani hanno sostituito, e sempre più sostituiranno, quello che una volta era l’azione degli Ebrei in Europa.
L’arte di leggere e l’innocenza dei libri consistono anche in queste scappatelle.