Con serena indolenza un nuovo modo di scrivere può venire avvertito nelle ultime lettere di Nietzsche quanto nelle ultime poesie di Hölderlin. Posto che in entrambi i casi si accetti ciò che porta a saltare da lampo a lampo.
Di quanto ha bisogno uno scrittore? Solo qualche cosetta: un banchetto, una stanzetta, una finestrella. E poi un parapiglia di tempi – dove posare un nido di parole.
Musil ne offre un’ipotesi di stile nella terza parte dell’Uomo senza qualità (capitolo 7, “Arriva una lettera di Clarisse”).