Il romanzo ha sviluppato, lungo le vicende della propria tecnica, un qualcosa come una topologia; nel senso che lo spazio vi è trattato come i luoghi vengono trattati dalla topologia e pertanto è possibile un approccio allo studio del romanzo su basi topologiche.
Come definire la teoria topologica del romanzo? Perché si può affermare che il romanzo faccia uso di un qualcosa di analogo alla topologia?
A differenza dell’epica, il romanzo concentra un avvenimento e salda i vari episodi tramite una economia molto attenta. Un poema epico non ha un solo autore. A differenza del romanzo, in un poema epico i vari episodi possono essere trattati da autori diversi o derivare da versioni diverse dello stesso argomento. Il romanzo è la creazione attenta di un autore particolare. Nel romanzo gli spostamenti di luogo devono essere attentamente calcolati. Lo spazio non viene accostato come nell’epica, ma si trasforma. È uno spazio solidamente fluido, che ha dell’onirico.
L’epica procede per fratture; il romanzo evita le fratture. Nel romanzo lo spazio è trattato come la topologia tratta i luoghi, affrontandone le trasformazioni che intervengono in essi senza provocare strappi. Il romanzo deve trasformare i luoghi l’uno nell’altro. La topologia può intervenire per stabilire le modalità di trasformazione dello spazio, differenti da romanzo a romanzo, da epoca a epoca del romanzo. Finita l’epoca dei signori della parola, è l’autore, adesso, ad essere signore dello spazio e a piegarlo ai suoi capricci di composizione.
L’approccio critico al romanzo cambierebbe notevolmente ricorrendo a una chiave topologica. Un esempio di analisi topologica dello spazio è contenuta nel Seminario su “La lettera rubata” di Lacan.
J. Lacan, Il seminario su La lettera rubata, in Scritti, Einaudi, Torino 2002.