La migliore descrizione dell’Italiano è contenuta nel Mein Kampf. L’Italiano è l’Ebreo descritto nel Mein Kampf.
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Shitalian
Nella lingua inglese l’espressione portmanteau word indica una parola composta. La parola composta “Shitalian” è un portmanteau word presente nella lingua inglese. La parola composta “Shitalian” è il risultato della fusione tra la parola inglese shit (“merda”) e la parola inglese Italian (“italiano”). La lingua italiana non è una lingua che si presti facilmente alla creazione di parole composte. Io ho tradotto la parola composta della lingua inglese “Shitalian” con il neologismo italiano “merdìtalo”: esso comprende la parola italiana “merda” e la parola italiana “italo”. Io ho fuso insieme queste due parole della lingua italiana, ottenendo il composto “merdìtalo”. Sono molto orgoglioso di questa mia creazione.
Brahms
Perché non mi è mai piaciuta la musica di Brahms?
È una musica che mi ha sempre dato fastidio. Un po’ come la musica di quei bastardi degli Italiani. Tutt’e due sono musiche che mi hanno sempre infastidito. Musiche mugugnone.
Però mi hanno sempre infastidito in un modo diverso. Ho provato a chiedermi perché.
Negli Italiani c’è la sporcizia di ciò che non ha razza. Lo si capisce subito. E in Brahms?
Intendiamoci: cosa è ancora germanico e cosa è sempre Italiano, o, meglio, merditalo?
La musica degli Italiani l’ho sempre mandata a fare in culo.
Rossini, Vasco o De Andrè, Verdi o Carosone o Morricone è sempre la stessa cosa di merda. Quindi non ne voglio parlare.
Più volte mi sono chiesto come definire la musica di Brahms.
Mi chiedo se la musica di Brahms non abbia la sua legittima definizione in quanto “strepito democratico”. Il romanticismo è passato, rimane lo sgonfiamento. Il romanticismo strepitava. Ma strepitava genialmente, solitariamente, aristocraticamente. Brahms strepita democraticamente.
Uffa! Ci mancava Gardiner a citare il verso di Borges.
La musica degli Italiani è ciò che non ha razza, perché lì parla ciò che, per “razza”, è condannato a non avere razza. La musica di Brahms è ciò che rinuncia ad avere razza: lì parla lo spirito di perversione che si appiccica ad una razza e ne accelera la rovina. Ed è questo, il gioco di quello spiritello maligno che mi infastidisce nella musica di Brahms!
Nietzsche trovava la musica di Haydn pervasa da un “sangue nero”. Sbagliato! La musica di Haydn è autenticamente musica germanica. Musica della razza bianca. La musica di Brahms ha frequenti tracce di musica gitana: tracce di Zingari!
Che differenza con la musica di Bruckner! La musica di Bruckner non accoglie niente di zingaro. È musica della razza.
Porco Dio D’Italia
Umberto Eco apre appena alle fotografie delle calmucche nude guardate in Razze e popoli della terra di Renato Biasutti, da ragazzino. Nella stessa opera, Biasutti riporta una classificazione delle razze che meriterebbe lo stesso disincanto per le immagini che si ha da ragazzini, secondo la quale gli Italiani non dovrebbero essere inclusi nel gruppo di razza bianca che abita l’Europa. Ma di questo Umberto Eco non poteva fare cenno. E infatti non ne parla. I libri sono cose fatte con tanti pezzi messi insieme da parti diverse. Si finisce per leggere nei libri solo quello che uno è chiamato – dai libri – a leggere. Così come avviene per la terra, anche i libri sono abitati da spiriti che chiamano i loro abitanti, o i loro lettori. Chiamano per fare naufragio, chiamano per abitare con stabilità. Ma quello che divide libri e terra è il fatto che si scrivono i libri che si sarebbe voluto leggere. E qui risuona l’Eco del compianto.
Il mio disprezzo verso Umberto Eco è qualcosa che si lega al mio disprezzo verso l’Italia. Dio stramaledica l’Italia! Dio stramaledica Umberto Eco! Due facce della stessa merdaglia. Non per niente ho intitolato questo post: “Porco Dio D’Italia”. Umberto Eco è una faccia e una feccia del meticciato che fa il bullo in Europa. Il meticciato che fa il bullo in Europa è di due facce e di una stessa feccia: bullo di faccia slava, bullo di faccia latino-semita. Niente bulli in Europa, se niente meticciato in Europa. Niente slavi e niente latino-semiti in Europa, se niente meticciato in Europa. L’Europa alla razza bianca d’Europa.
In questo brutto regno segnato come regno dei segni, dove brutta gente di una brutta razza mira solo a lasciare impronte, io voglio solo sparire – senza lasciare traccia.
L’Europa alla razza bianca d’Europa.
Italia: Maledetto Paese!
Una barzelletta in tre tempi:
Tempo 1: Viene indetto un congresso internazionale sull’elefante.
Tempo 2: I paesi di tutto il mondo presentano una relazione sull’elefante.
Tempo 3: L’Italia si presenta con la relazione: “L’elefante nella Resistenza”.
A partire dal secondo dopoguerra, Maledetta Italia e Resistenza costituiscono un binomio inscindibile.
Dio stramaledica l’Italia!
Ma girovagando lungo la Resistenza, c’è un aspetto che non è ancora stato considerato: la possibilità – offerta appunto dalla Resistenza – di esplorare in modo definitivo gli Italiani. Ma in che modo? In quanto razza degenerata.
Perché “in modo definitivo”? perché si spera che agli Italiani non rimanga molto tempo da vivere.
Nel meticciato italiano è il segreto della degenerazione dell’Europa.
Italia: Maledetto Paese! Una nuova storia della Resistenza.
Smascherare la Resistenza non è solo togliere vita agli Italiani. Per questo vale la pena tornare a parlare di Resistenza.
Nella fine di quello sgorbio di nazione che è l’Italia sta il segreto di quello che l’Europa può finalmente essere.
Niente dimostra più della Resistenza il carattere degenerato del popolo italiano. E questo è alla fine il nuovo modo di considerare la Resistenza. Un modo di considerarla che parte dalle caratteristiche del popolo italiano. Quali sono le caratteristiche del popolo italiano? la tendenza al tradimento, il carattere infido, la naturalezza nel tendere agguati, la maestria nel colpire alle spalle, il piacere provato nel tramare inganni e complotti, l’arte di dissimulare intenzioni fraudolente, la banale semplicità manifestata nell’uccidere. Brutte caratteristiche! Brutta razza! Ma niente, più della Resistenza, ha permesso al popolo italiano di manifestare tutto questo. Perché? Perché la Resistenza permette di proiettare il patrimonio delle ignobili caratteristiche del popolo italiano nel progetto di un’epica che pretende di vedere la nascita di una nazione. Nazione in realtà fasulla. Non suona, tutto questo, come la redenzione del redentore? Ma di quale Redentore? Non è la redenzione aspettata da quel Superuomo di massa sino ad allora sconfinato nelle appendici dei giornali? Quanto Superuomo di massa si nasconde nei romanzi della Resistenza?
Ma tutto questo deve essere contrapposto alla condotta tenuta dal Giappone durante la guerra. Sia chiaro: l’Italia ha fatto bene a tradire la Germania nazista; perché lì, nel soffio del tradimento della maledetta Italia, l’Italia ha potuto manifestare il suo vero, stranamente meschino carattere (semmai ce ne fosse bisogno!). L’Italia doveva tradire Hitler. Vero, come è vero che gli Italiani meritavano la stessa sorte toccata a Zingari ed Ebrei: carro bestiame e canna fumaria; vero, come è vero che l’Italia – e non il Giappone – meritava il lancio delle bombe atomiche.
Che cosa indica la storia dell’Italia, di questo sputo di terra messo insieme da quello sputo di massoni che erano i Carbonari? Un modo di percorrere un tempo (gioco delle tre carte) determinato come storia (gioco delle tre carte) con una fissità innaturale (gioco delle tre carte). Che è la logica del baro. Fissità che è tipica del meticciato. La fissità è qualcosa che caratterizza il meticciato. Vale la pena ricordare l’andatura del golem descritta da Meyrink? Dio e demonio al tempo della creazione: razze e meticci. La musica di Rossini ha quella stessa innaturalezza di esporsi al mondo. A malapena la musica di Rossini ricorda la musica. La musica di Rossini è un modo di abusare della musica. Di violentarla. Solo rigidità catatonica del tempo. Che si fa pura ricorrenza. Con Rossini la musica diventa un gioco da esperti battitori del tempo. Avete presente la scimmietta che gira la manovella dell’organetto? la musica degli Italiani è tutta lì. Ma questo è l’artificio tipico del meticciato. Il suo segreto. Guai all’epoca che fa di questo artificio un’arte! Perché il meticciato è solo replicazione golemica. Meticciato di tipo negro-semitoide e meticciato di tipo mongolide. Emil Gilels era uno che pestava sulla tastiera senza esprimere niente. Era lo zimbello ucraino messo a punto dal meticciato mongolide per rimpiazzare – replicandolo – il meticcio italiano Rossini. Ormai crepato da tempo.