Andare per il mondo è un’arte che turismo, relazioni commerciali e culturali tra i vari paesi del mondo insidiano.
Occorre soprattutto recuperare il significato originario dell’andare per il mondo, quasi il suo archetipo.
Colui che si mette in viaggio lo fa per mostrare l’esistenza della terra del sacro. Sa che la terra dove è nato è la terra della irrisione del sacro.
Andare per il mondo non prevede l’uso di una lingua straniera né di allacciare relazioni tra uomini e donne diversi.
Andare per il mondo è un’arte del silenzio e del non apparire.
Colui che si fa viandante nel mondo non usa la lingua per comunicare.
Egli rigetta la propria lingua perché lingua composta di soli segnali e cerca la lingua in quanto lingua del sacro.
Il suo rudimentale uso della lingua ha così adesso il solo scopo di ricordare l’esistenza della lingua del sacro.
Se andare per il mondo è per il Viandante d’Europa muoversi in cammino verso la Terra del Sacro, e se la terra del sacro è creata solo dall’azione di movimento del Viandante d’Europa, ne consegue che la terra dalla quale il Viandante d’Europa parte per ricreare nella propria epoca la Terra del Sacro, è la terra che ha condannato l’esistenza della terra del sacro.