Quasi certamente Heidegger ha formulato la più profonda interpretazione moderna di Nietzsche. Una linea distingue i testi di Nietzsche da quelli di Heidegger. Nietzsche redigeva i suoi testi in base a quello che Klossowski definiva le “intensità”. Heidegger si muove invece su una linea puramente accademica. Niente è più lontano dai testi di Heidegger quanto un testo come Ecce homo. Eppure qualcosa collega Nietzsche e Heidegger, e fa sì che Heidegger possa essere considerato il più grande interprete moderno di Nietzsche. Io credo sia riconoscibile in qualcosa come la teoria del grande disprezzo. Il richiamo a qualcosa che spiazza l’essere umano; “l’uomo”, secondo la terminologia di Foucault. Ma in un modo più devastante di quanto non abbia mai fatto Foucault. In questo aspetto Heidegger è pura dinamite, così come pura dinamite era stato Nietzsche col suo stile. L’ermeneutica del soggetto di Foucault è un testo che ruota attorno a un bersaglio che non riesce mai a raggiungere pienamente; Heidegger fa a pezzi la teoria del soggetto. Anche Nietzsche l’aveva fatta a pezzi, ma in Nietzsche e Heidegger, quello che conta, è la linea del grande disprezzo, e non più la linea della verità. E questo, cioè il grande disprezzo al posto della verità, è quello che adesso è da pensare. (Inutile poi dire che questa riflessione si pone contro l’accademismo.)