Il colonialismo è quella cosa tanto difficile da affrontare, in quanto argomento di pensiero, che fa sì che lo sterminio di un popolo, per soli motivi di rapina, sia assolutamente da condannare, ma che quello stesso sterminio, se compiuto in assenza di qualunque movente di rapina, quindi per il solo motivo di abbellire il mondo, alleviare la terra, ritrovare l’innocenza del gioco del bambino, sia strumento ammirevole e meta da perseguire – ma appunto questa differenza è ciò che siamo adesso ben lontani da potere accettare: per questo il colonialismo è così difficile da affrontare; perché fa parte di un progetto del mondo, e quindi di un uso del mondo, al quale non siamo ancora pervenuti, perché ci porta a pensare qualcosa di un mondo organizzato in modo diverso.