Si è sempre pensato a scrivere in orizzontale, ora bisogna cominciare a scrivere in verticale. Scrivere in orizzontale è portare avanti una storia, dimostrare una tesi; scrivere in verticale è tuffarsi in ogni parola, andare a fondo (in tutti i sensi), anziché andare avanti. L’aforisma di Nietzsche è in parte un modo di scrivere in verticale. Anche tutto il pensiero frammentario (Novalis) lo è.
Contrariamente a quello che cercano di ottenere i corsi di scrittura creativa, bisognerebbe ora creare la possibilità di scrivere, in modo difficile, un libro impossibile da leggere.
Scrivere è tenere insieme le cose, impedire che si sparpaglino dappertutto.
Leggere i libri è sempre un’attività compromettente. I libri si indeboliscono quando vengono letti, eppure non è possibile evitare di leggerli, se si vuole realmente conoscerli. Alla base di tutto deve esserci il principio di leggere tutti i libri del mondo e scriverne uno che li contenga infine tutti. Che è il principio di scrivere un romanzo interamente fatto di frasi fatte. Allora leggere diventerebbe un modo per scrivere un libro e per vanificare il concetto di Autore. L’Autore muore sempre quando il suo libro viene letto. Bisogna non solo imparare a scrivere in verticale, ma anche imparare a leggere in verticale.